lunedì 3 dicembre 2007

Prova SCANNER FUJITSU ScanSnap S510 e ScanSnap S300

di Giacomo Barbieri

Pubblichiamo la nostra "prova su strada" dei 2 modelli di scanner ultraportatili della famiglia ScanSnap che Fujitsu Italia ci ha gentilmente messo a disposizione con un'offerta riservata per tutti i partecipanti agli eventi ACEF del 2007.
Diversamente dai test e dalle recensioni che si trovano sulle riviste specializzate in tecnologia, l'obiettivo di questa prova è verificare se i prodotti visionati sono adatti all'utilizzo in uno studio professionale.


Scheda tecnica ScanSnap S300 (in inglese)


Scheda tecnica ScanSnap S510





Lo ScanSnap S300 è l'ultimo nato della famiglia ScanSnap. Sarà disponibile entro dicembre 2007 ad un prezzo stimato di circa 300 euro. E' un modello molto compatto che punta tutto sulla mobilità e sulla semplicità d'uso. Può infatti funzionare anche staccato dalla rete elettrica alimentandosi tramite la porta USB del notebook.

Si attiva automaticamente alzando il coperchio introduttore e, come il fratello maggiore, è molto facile da utilizzare, potendo gestire la scansione attraverso l'unico pulsante presente sulla macchina. Dopo che i fogli sono passati attraverso lo scanner appare sul monitor il pannello di controllo ScanSnap che consente di indirizzare il documento con estrema naturalezza verso una cartella del pc, in rete, di spedirlo via e-mail o di stamparlo.

L'immediatezza d'uso è legata alla scelta costruttiva di non utilizzare lo standard TWAIN. Il prezzo che si paga è una minor versatilità, in particolare se la prospettiva è quella di integrare lo scanner in un sistema di gestione documentale di terze parti. D'altra parte si comprende chiaramente che la filosofia di utilizzo è quella di un prodotto personale che sia il più facile e il più immediato possibile. Per utilizzi che non possano prescindere dalla compatibilità TWAIN Fujitsu propone altri modelli, di fascia superiore, quali il 5120C.

Il software in dotazione si installa in 10-15 minuti e consente di gestire i documenti scansionati e salvati in formato pdf per l'archiviazione in cartelle locali o di rete, l'invio dei files tramite posta elettronica o la stampa. Utile la funzione di indicizzazione automatica del file pdf. C'è poi una utility dedicata alla gestione dei biglietti da visita.

In questo modello entry-level mancano software più evoluti quali Adobe Acrobat 8 o un programma per il riconoscimento ottico dei testi (OCR).

Dal punto di vista tecnico il prodotto è molto interessante, perchè nonostante le dimensioni riesce ad acquisire 8 fogli al minuto con lettura simultanea dei due lati del foglio (ed eventuale eliminazione del retro bianco).

Nell'utilizzo non abbiamo riscontrato inceppamenti o altri inconvenienti particolari. In ogni caso la garanzia è di 2 anni e viene gestita direttamente da Fujitsu Italia.

Cosa ci è piaciuto:

  • compattezza e praticità
  • semplicità d'uso (1 pulsante per produrre un pdf e inviarlo via posta elettronica)
  • prestazioni (8 fogli e 16 facciate al minuto)
  • lettura simultanea dei 2 lati del foglio
  • garanzia 2 anni

Cosa ci è piaciuto meno:

  • mancanza di un driver Twain. Si tratta di una scelta tecnica per avere un prodotto molto semplice da utilizzare, ma penalizza la versatilità per utilizzi con software di archiviazione ottica dedicati
  • necessità di impegnare 2 porte usb se si decide di alimentare lo scanner attraverso il notebook
  • mancanza di Adobe Acrobat 8 in dotazione (ma d'altra parte la licenza Adobe Acrobat 8 Standard da sola varrebbe il prezzo di acquisto)

Uso ideale:

  • professionisti in frequente movimento
  • regalo originale per fidelizzare i clienti ed al contempo semplificare il processo di gestione dei documenti in entrata

***

Lo ScanSnap S510 è uno scanner personale che vediamo bene su ogni scrivania. Se pensate ad un prodotto dedicato al singolo professionista questo prodotto merita di essere considerato attentamente, in quanto offre caratteristiche di compattezza, affidabilità e semplicità d'uso ideali per chi voglia gestire anche un buon numero di documenti al giorno.

Vale essenzialmente quanto già detto per il modello S300 con in più una maggiore velocità (18 fogli / 36 facciate al minuto) e la possibilità di acquisire anche fogli in formato A3 attraverso una speciale busta trasparente.

La dotazione software è ricca ed il prezzo di listino di 509 euro comprende anche una licenza di Adobe Acrobat 8 Standard.

Cosa ci è piaciuto:

  • compattezza e praticità
  • semplicità d'uso (1 pulsante per produrre un pdf e inviarlo via posta elettronica o archiviarlo in rete)
  • prestazioni (18 fogli e 36 facciate al minuto)
  • lettura simultanea dei 2 lati del foglio
  • dotazione software (in particolare spicca la licenza Adobe Acrobat 8 Standard)
  • garanzia 2 anni

Cosa ci è piaciuto meno:

  • mancanza di un driver Twain. Si tratta di una scelta tecnica per avere un prodotto molto semplice da utilizzare, ma penalizza la versatilità per utilizzi con software di archiviazione ottica dedicati. Sul mercato ci sono prodotti nella stessa fascia di prezzo che hanno compatibilità Twain ma perdono in termini di facilità di utilizzo e prestazioni

Uso ideale:

  • distribuzione della possibilità di scannerizzare documenti a più collaboratori in alternativa o in affiancamento ad uno scanner più potente condiviso tra tutti
  • regalo originale per fidelizzare i clienti ed al contempo semplificare il processo di gestione dei documenti in entrata

sabato 13 ottobre 2007

Marketing dei servizi professionali

di Angelo Manaresi



Per proseguire il dibattito online sul tema "marketing" vi invitiamo a commentare direttamente questo articolo.

Il marketing dei servizi professionali - aggiornamento 2007

di Angelo Manaresi

La relazione visualizzabile con la password comunicata ai partecipanti del Ciclo Evoluzione 2007

Presentazione PDF di Angelo Manaresi


Il file è protetto dalla password per la lettura comunicata nel corso dell'incontro del 10 ottobre 2007.

venerdì 12 ottobre 2007

Guidare le persone nel cambiamento

di Mirella Ruggeri



Per proseguire il dibattito online sul tema "gestione delle risorse umane" vi invitiamo a commentare direttamente questo articolo.

Favorire il benessere organizzativo

di Mirella Ruggeri

Presentiamo la relazione 2007 preparata per la settima edizione del Ciclo "Evoluzione degli Studi professionali"

Per proseguire il dibattito online sul tema "benessere organizzativo" vi invitiamo a commentare direttamente questo articolo.

Presentazione PDF di Mirella Ruggeri

mercoledì 10 ottobre 2007

Grazie!

Si è conclusa meno di due ore fa, con la giornata dedicata al Marketing, la settima edizione del Ciclo "Evoluzione degli Studi professionali". Ringraziamo tutti gli intervenuti per la partecipazione, l'interesse dimostrato e la disponibilità a mettersi in gioco.

Pubblicheremo materiale e clip video appena possibile, nel frattempo vi invitiamo a "recuperare" la relazione del prof. Angelo Manaresi e della prof. Mirella Ruggeri dall'edizione 2006. Fortunatamente, avendo entrambe le relazioni un approccio sistematico, non sono soggette a particolare obsolescenza.

domenica 7 ottobre 2007

Il FondoProfessioni

di Gaetano Stella



Per proseguire il dibattito online sul tema "Finanziamenti ai professionisti" vi invitiamo a commentare direttamente questo articolo.

Presentazione Powerpoint di Gaetano Stella

sabato 6 ottobre 2007

Come trarre vantaggio da un progetto di archiviazione ottica

di Giacomo Barbieri



Per proseguire il dibattito online sul tema "archiviazione ottica" vi invitiamo a commentare direttamente questo articolo.

lunedì 1 ottobre 2007

Apertura del Ciclo EVOLUZIONE DEGLI STUDI PROFESSIONALI

di Gianfranco Barbieri



Con questo intervento vengono introdotti gli argomenti che saranno oggetto di successivo approfondimento specifico nelle 3 giornate di organizzazione, innovazione e marketing degli studi professionali.

Per proseguire il dibattito online vi invitiamo a commentare direttamente questo articolo.

giovedì 27 settembre 2007

26 settembre 2007 - materiale disponibile

Informiamo i partecipanti che il materiale della prima giornata sarà reso disponibile nel pomeriggio di venerdì 28 settembre.

martedì 25 settembre 2007

I controlli sugli intermediari abilitati

Di seguito il sommario degli argomenti che saranno trattati dalla Dott. Francesca Roselli dell'Agenzia Entrate Emilia-Romagna nel corso del suo intervento il prossimo 3 ottobre

"Analisi del processo di trasmissione telematica delle dichiarazioni fiscali in
ottica di prevenzione dei rischi di errore e delle conseguenti sanzioni a carico
degli intermediari abilitati."

Sommario degli argomenti:

  • obiettivi del controllo
  • oggetto del controllo
  • modalità di esecuzione dell’attività di vigilanza
  • obblighi a carico dell’intermediario “I profilo di indagine” (sussistenza dei requisiti previsti per l’abilitazione, apparecchiature necessarie all’utilizzo del servizio telematico Entratel, tempestività e correttezza degli adempimenti, rispetto degli obblighi di riservatezza e sicurezza dei dati personali contenuti nelle dichiarazioni)
  • analisi del processo trasmissione telematica delle dichiarazioni fiscali “II profilo di indagine”
  • sanzioni a carico degli intermediari

domenica 23 settembre 2007

Guida allo sviluppo del Sistema Qualità nello Studio professionale

La sesta edizione 2007 del master breve di 3 giorni per consentire agli studi professionali di sviluppare in autonomia il proprio Sistema Qualità si terrà il 13-14-15 novembre 2007.

L'incontro si sta rivelando un utile momento di confronto e miglioramento sulle best practices adottate da studi di varia tipologia, provenienza, dimensioni e specializzazione. Alle edizioni precedenti hanno infatti partecipato esponenti di Studi legali e commerciali provenienti da ogni parte d'Italia, già certificati o ancora in fase di avvio del Sistema.

Prenotazione online.

mercoledì 12 settembre 2007

Skype diventa veicolo per diffondere il virus worm w32/Ramex.A

Un nuovo malware minaccia gli utenti del network Skype che utilizzano il client in ambiente Microsoft Windows. Ciò che più preoccupa in merito a questo nuovo worm, denominato w32/Ramex.A, è la modalità subdola con cui si manifesta.
Una precisa descrizione del processo di espansione e infezione è disponibile a questo indirizzo e qui di seguito sintetizziamo brevemente. Il worm invia attravero la buddy-list di un utente Skype un messaggio, utilizzando lo strumento chat, nel quale si chiede all'interlocutore di scaricare un file immagine .jpg cliccando su un indirizzo web.
In realtà se l'utente accetta di effettuare il download si ritroverà sul proprio pc un file contenente il worm. Qualora l'utente avvi tale file il proprio sistema risulterà infettato e cercherà, attraverso la buddy list locale, di divulgarsi con le medesime modalità.
Stando alle informazioni attuali, a concludere l'operazione di infezione è ancora una volta l'utente finale che, in questo caso, deve cliccare due volte su un file di dubbia provenienza. F-Secure, Kaspersky Lab e Symantec hanno rilasciato appositi aggiornamenti per le proprie soluzioni software anche se una maggior attenzione da parte dell'utenza finale è già di per se una protezione notevole.
Per ripulire eventuali sistemi compromessi è quindi sufficiente aggiornare il proprio software (verificando preventivamente che la minaccia sia compresa nelle definition list) e effettuare una scansione del sistema. Per utenti esperti è invece disponibile una modalità avanzata che prevede l'editing del registro di sistema ed è ben descritta da Villu Arak, che spesso interviene in merito a problemi di sicurezza del network, sul blog ufficiale di Skype.
Per completezza di informazione citiamo che il worm w32/Ramex.A viene identificato da F-Secure con il nome di W32/Skipi.A e da Symantec come W32.Pykspa.D.

di Fabio Boneschi
Fonte: http://www.hwupgrade.it/news/sicurezza/w32-ramexa-un-worm-che-arriva-da-skype_22492.html

lunedì 10 settembre 2007

Alcune novità della settima edizione del Ciclo "Evoluzione"

  • allargamento del palco relatori, con un sempre maggiore coinvolgimento degli interlocutori istituzionali degli studi professionali (si aggiungono Regione, Comune, Inps, Tribunale fallimentare);
  • ampliamento della platea con la partecipazione di professionisti di diverse categorie e provenienza, per un confronto che consenta di acquisire il meglio dalle diverse esperienze (ad oggi abbiamo iscritti dalle province di Bologna, Bari, Parma, Brescia, Teramo, Cremona, Arezzo, Vicenza, Milano, Piacenza, Forlì, Firenze, Bolzano);
  • coinvolgimento di importanti partner tecnici che presenteranno propri prodotti e soluzioni specificamente dedicate ai professionisti;
  • attenzione alle fonti di finanziamento agevolate per sostenere gli investimenti in infrastrutture, promozione e formazione.

La partecipazione a questa edizione del Ciclo “Evoluzione” è inoltre propedeutica alla frequentazione dei tre Master brevi per gli Studi professionali, dedicati rispettivamente a: Sviluppo del Sistema Qualità, Valorizzazione delle Risorse, Comunicazione e Marketing.

Si allarga ancora la platea dei partecipanti

La settima edizione del ciclo Evoluzione degli Studi professionali sta segnando un ulteriore ampliamento della platea, con la partecipazione di professionisti di diverse categorie e provenienza.
Ad oggi abbiamo iscritti dalle province di: Bologna, Bari, Parma, Brescia, Teramo, Cremona, Arezzo, Vicenza, Milano, Piacenza, Forlì, Firenze, Bolzano, Ancona, Modena, Livorno, Reggio Emilia, Roma.
Complice la possibilità di far partecipare due persone per ogni studio, i posti disponibili si stanno rapidamente esaurendo.
Per le prenotazioni potete usare il modulo online.

martedì 4 settembre 2007

Il nuovo codice deontologico dei Dottori Commercialisti

Lo scorso 12 agosto è entrato in vigore il nuovo codice deontologico dei dottori commercialisti che ha recepito le osservazioni dell’Authority Antitrust relative all’adesione delle norme modificate entro il 31 dicembre 2006, come disposto dal Dl 223/06 convertito con legge 248/06.
Sono state eliminate le ambiguità interpretative sui compensi tariffari che, liberamente concordati tra le parti, devono essere commisurati all’importanza dell’incarico, delle conoscenze tecniche e dell’impegno richiesti, nonché del risultato economico e dei vantaggi conseguiti dal cliente.
Abolita la facoltà di veto per il professionista a collaborare con un collega in caso venga richiesto dal cliente.
Nel nuovo codice, inoltre, decadono i controlli preventivi sulla pubblicità telematica ovvero gli obblighi di comunicare preventivamente all’Ordine ogni eventuale attività informativa o pubblicitaria on line.

giovedì 2 agosto 2007

Duccio Campagnoli interverrà alla giornata sull'Innovazione degli studi professionali

In giornata l'Assessore alle Attività produttive, sviluppo economico e piano telematico della Regione Emilia-Romagna ha confermato la propria presenza per il prossimo 3 ottobre 2007, con l'intervento "Knowledge-workers, imprese e istituzioni per lo sviluppo: il ruolo dela Regione Emilia-Romagna".

Ringraziamo il dott. Campagnoli per la disponibilità, certi che ai partecipanti interesserà molto conoscere come la Regione abbia in programma di intervenire in sostegno dei liberi professionisti.

Il programma del ciclo Evoluzione degli Studi professionali - settimo anno


Da oggi è disponibile il programma dettagliato delle 3 giornate. Il sito di ACEF è stato aggiornato con le ultime novità.


Vi ricordiamo che prenotando entro il 2 settembre avrete diritto alla quota agevolata valida per 2 professionisti dello stesso studio.


Ringraziamo i relatori ed i numerosi partner tecnici che hanno consentito all'Associazione di contenere al minimo le quote di iscrizione per i partecipanti.

lunedì 23 luglio 2007

Archiviazione ottica sostitutiva: analisi della Risoluzione n. 161 del 9 luglio 2007

L’agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 161 del 9 luglio 2007, è tornata a chiarire gli aspetti ancora irrisolti della gestione dematerializzata dei documenti. Secondo l’Amministrazione finanziaria, non si possono conservare direttamente gli spool di stampa dei documenti analogici, anche se ricevuti con modalità informatiche, ma occorre procedere alla stampa dei documenti su supporto cartaceo, acquisendone successivamente l’immagine.
Si ritiene, però, che con l’apposizione del riferimento temporale e della firma digitale allo spool, si genera un documento statico e non modificabile e quindi rilevante ai fini tributari.
Per quanto riguarda la determinazione dell’imposta di bollo sui documenti informatici, l’Agenzia ha chiarito che per registrazione si deve intendere ogni singolo accadimento contabile, a prescindere dal complesso delle righe di dettaglio.
Risolta positivamente anche la questione relativa al sistema di firma HSM in modalità unattended, per cui ora si richiede solamente che il sistema sia in grado di generare una firma elettronica qualificata che garantisce la connessione univoca al firmatario. Infine, per ovviare al disallineamento temporale tra l’emissione giuridica del documento e l’invio della fattura al cliente, l’Agenzia ha ammesso la possibilità di far decorrere il termine quindicinale per le fatture attive dalla data indicata in fattura e non dalla data di spedizione.
Nella risoluzione si ribadisce che l’unico soggetto responsabile della corretta tenuta e conservazione delle scritture contabili e di tutti i documenti fiscalmente rilevanti è il contribuente, anche quando il processo di conservazione è stato affidato in outsourcing.

lunedì 16 luglio 2007

XBRL, il nuovo formato per le informazioni economico-finanziarie

di Giacomo Barbieri

Le professioni contabili aprono la strada al nuovo formato Xbrl per dare supporto all' attuazione dell'articolo 37, comma 21-bis del decreto 223/2006, che, dal 31 marzo 2008, prevede l'obbligo di depositare i bilanci e gli altri atti al Registro delle imprese solo in formato elaborabile.
Promosso e sviluppato dal Consorzio mondiale Xbrl International, Xbrl è uno standard informatico utilizzato per la reportistica economico-finanziaria basata su tecnologia Xml, che utilizza i metadati per fornire informazioni di struttura e di contesto dei dati tramite etichette (tag). Xbrl consente l'integrazione diretta dei dati nei sistemi informatici, superando il problema dell'incompatibilità tra i diversi formati elettronici e l'interpretazione dei diversi schemi contabili.

Per poter rispondere a questo nuovo adempimento serviranno importanti adeguamenti nei software gestionali utilizzati dai professionisti e dalle aziende. Dall'uso del nuovo formato possono derivare effetti "collaterali" estremamente positivi in termini di possibilità di interscambio dati tra cliente e professionista, tra diversi professionisti e anche nel rapporto cliente-fornitore.
Dobbiamo augurarci che le software house, sposando strategie troppo conservative allo scopo di contenere i propri investimenti nell'XBRL, non risolvano il problema con moduli ad hoc dedicati unicamente a risolvere l'adempimento civilistico, ma mettano i professionisti in grado di sfruttare a pieno le potenzialità della nuova tecnologia.

venerdì 13 luglio 2007

Il processo di archiviazione delle fatture si appesantisce

di Giacomo Barbieri

L'ultima risoluzione dell'Agenzia delle Entrate in tema di archiviazione ottica sostitutiva mi ha fatto tornare in mente una barzelletta che circolava tempo fa:
"Signore, allora possiamo distruggere tutto l'archivio cartaceo?"
"Certamente. Però prima fanne una copia."

Con la risoluzione n. 161 del 9 luglio 2007 dell’agenzia delle Entrate , l’archivio fatture si arricchisce di specifiche. Una di queste riguarda gli spool di stampa per i quali si chiarisce che la conservazione sostitutiva dei documenti analogici fiscali non può avvalersi degli spool al posto della memorizzazione delle immagini. Dunque, analogamente ai documenti ricevuti in modalità informatica, ad esempio i fax, bisognerà procedere alla stampa, ottenendo il documento analogico, e alla scansione per ottenere l’immagine da conservare.

La soluzione proposta è paradossale. Per liberarci della carta dobbiamo prima consumarne di nuova anche quando non servirebbe? Non possiamo che augurarci che intervenga al più presto un intervento in rettifica.

martedì 10 luglio 2007

Al via l'edizione 2007 del ciclo "EVOLUZIONE DEGLI STUDI PROFESSIONALI"

A fine settembre si svolgeranno i 3 incontri dedicati ai titolari di studi professionali dell'area economico-giuridica.
Saranno 3 giornate tematiche dedicate rispettivamente a: Organizzazione dello studio, Innovazione e Marketing.
Come sempre l'agenda sarà molto densa per consentire ai partecipanti un aggiornamento molto efficace sullo stato dell'arte dei modelli organizzativi, delle tecnologie per migliorare il lavoro e delle modalità di comunicazione più utili.
Sul blog e sul sito di ACEF caricheremo i programmi dettagliati via via che saranno disponibili maggiori informazioni.

Per ora le 3 date per bloccare l'agenda:

26 settembre - Organizzazione

3 ottobre - Innovazione

10 ottobre - Marketing

Come già lo scorso anno la sede sarà l'Hotel SAVOIA REGENCY di BOLOGNA.

Prenotando subito avrete diritto alla quota agevolata valida per 2 partecipanti dello stesso studio.

giovedì 22 marzo 2007

Wiki. Uno strumento utile in uno studio professionale?

di Giacomo Barbieri

La comunicazione e la collaborazione online hanno cambiato per sempre il nostro modo di lavorare.

Per le aziende, la sovrabbondante disponibilità di informazioni può creare problemi: uno di questi è la gestione dell'aumento dei dati. Affluiscono nuovi dati mentre tutti gli altri vengono seppelliti in un "cimitero" di informazioni.

Per gli studi professionali, che fanno dell'efficiente circolazione, conservazione e reperimento delle informazioni il loro core business questo diventa un problema di massima criticità.

La soluzione "vecchia scuola" ha consistito per anni in una puntigliosa attività di selezione, classificazione, catalogazione e archiviazione delle informazioni. Modalità adatta a gestire bassi volumi di documenti, tangibili (cartacei...), destinati all'uso proprio o di gruppi ristretti di persone. Il limite strutturale di questa soluzione è evidente: ognuno possiede un suo criterio di categorizzazione (per ciascuno il migliore...) e condividere regole logico-sintattiche può essere un problema insuperabile

In una qualsiasi pratica decine di comunicazioni, e-mail, messaggi immediati e bozze di documenti vanno avanti e indietro tra i membri del team. Allegati smarriti, thread impossibili da seguire e tentativi di definire l'ultima versione possono creare problemi consistenti poiché aumenta la difficoltà di identificare le versioni definitive, il pericolo che qualcuno lavori su versioni "parallele", o che a distanza di tempo, sia impossibile ricostruire con certezza lo svolgimento della pratica.

Riprendere in mano un fascicolo a distanza di tempo è un'operazione tanto frequente quanto, spesso, deludente.

Quando avete bisogno di tenere sotto controllo i vostri dati digitali, potete trovare su Internet nuovi strumenti, tra i quali, uno dei più nuovi e popolari è il sistema wiki.

Wiki – parola hawaiiana per dire "veloce" – è uno strumento flessibile comunemente conosciuto oggi attraverso siti Web quali Wikipedia e il progetto h2g2 della BBC, la famosa "Guida galattica per gli autostoppisti". È un metodo flessibile per condividere la conoscenza attraverso la collaborazione in tempo reale in un ambiente democratico.

Ciò fornisce un metodo diretto per la comunicazione di gruppi dinamici che consente a chi lo desidera di proporre contributi al contenuto generale, sia con l'aggiunta di nuovi dati, con l'editing o l'aggiornamento di informazioni esistenti.

Il sistema wiki fornisce agli intranet aziendali un'ampia gamma di attività collaborative, dalla pianificazione dei progetti all'organizzazione di meeting, perfino un blocco note online.

È possibile effettuare tutte queste operazioni senza conoscenze tecniche e da qualsiasi parte del mondo usando un server di rete privato (o semi-pubblico) con un motore wiki specifico.

Per gli studi professionali orientati al lavoro in team, che condividono un ambiente di scrittura o producono quantità rilevanti di documentazione in gruppo, wiki si può rivelare uno strumento di collaborazione ideale non solo per migliorare la produttività, ma anche per accelerare il consolidamento della conoscenza, vero patrimonio dello studio.

Collaborazione semplificata, non anarchia!

Oggi, la maggioranza di wiki di futura generazione utilizzano collegamenti ipertestuali e un editor WYSIWIG (What You See Is What You Get, quello che vedi è quello che ottieni), che consente agli utenti di creare facilmente pagine interattive e avviare una collaborazione in pochi minuti.

Fornendo la capacità di creare e gestire facilmente contenuti attraverso vari mezzi (postare direttamente materiale o inviare semplicemente una e-mail a una pagina particolare), gli utenti possono essere certi che i contenuti saranno aggiornati in modo dinamico e completamente trasparenti a tutti gli utenti registrati, o solo a quelli che hanno determinati profili di autorizzazione. La maggior parte dei wiki supportano anche allegati. Di fatto, anche se ha varie analogie con sistemi di gestione dei contenuti, un wiki differisce significativamente da essi per la flessibilità della navigazione e della struttura; perfetto per cambiare rapidamente progetti e team.

Un'ulteriore qualità del sistema wiki è che più utenti lo usano, e più vantaggi offre. Con un singolo soggetto editor dei contenuti sarebbe oltremodo difficile garantire l'aggiornamento costante di una intranet aziendale; invece, con un gruppo potenziale di decine o perfino centinaia di editor, che possono aggiungere contenuti senza avere competenze tecniche-informatiche specifiche, è possibile assicurare un livello tutto nuovo alle informazioni.

E una volta eseguiti gli aggiornamenti, tutti gli altri membri del team possono essere avvisati immediatamente tramite notifiche e-mail o feed RSS.

Un wiki ha la capacità di creare un metodo di collaborazione orizzontale e veramente dinamico che garantisce una costante gestione delle conoscenze e dei progetti, qualsiasi sia la dimensione dello studio.

giovedì 15 marzo 2007

di Gianfranco Barbieri

L’intervento che Chris Hinze ha tenuto a Milano nel corso del Legal Marketing Luncheon ha messo in evidenza alcuni aspetti importanti riguardo ai nuovi strumenti a disposizione delle libere professioni in Italia, come ad esempio la possibilità di adottare strumenti e strategie di Marketing per sviluppare proprio il business, per contenere gli inserimenti della concorrenza e per attrarre nuovi clienti.

La lezione di Hinze su come si redige un piano di Marketing è partita dal presupposto – sostanzialmente innegabile, se si escludono alcune isolate eccezioni – che gli Studi professionali (in particolar modo quelli legali) in Italia siano ancora lontani dall’aver raggiunto la piena consapevolezza dell’importanza di una adeguata promozione delle attività dello Studio e dell’immagine che esso proietta all’esterno. Questa debolezza è evidente se si confrontano le risorse impiegate per il Marketing in Italia con le medie del mondo anglosassone, e ancor di più se si registrano le forti resistenze dei vertici di categoria al cambiamento normativo, sintomo della volontà di mantenere il più possibile lo status quo antea; le perplessità circa l’opportunità di una riforma “liberalizzatrice” non sono diminuite dopo il 2006, quando il Legislatore si è allineato con le richieste sempre più pressanti del mercato. Tuttavia, con il riconoscimento delle potenzialità insite nella nuova normativa, sta crescendo anche in Italia la ricerca di consulenti per la Comunicazione e il Marketing, la nuova frontiera per lo sviluppo degli Studi professionali.

Quando si discute di futuro delle professioni liberali, comunque, è necessario mettere da parte l’entusiasmo e valutare bene le azioni da intraprendere. Il Marketing è indubbiamente la novità che esercita la maggior attrattiva al giorno d’oggi, la parola magica che evoca un aumento degli utili e un incremento del business. Ma ad una più attenta analisi, altri aspetti meno appariscenti ma cruciali nella loro essenzialità sono da anteporsi alla sola ricerca dell’espansione.

Il più importante di questi aspetti è l’organizzazione. Uno studio curato dal Prof. Giovanni Costa dell’Università di Padova sullo status organizzativo degli Studi di Dottori Commercialisti nel novembre 2003 – unico in Italia – ha rilevato come il percorso evolutivo delle professioni sia ancora lungi dall’uniformarsi alla media anglosassone, che conta Studi molto dimensionati e con una forte immagine di gruppo. Le realtà italiane sono ancora molto legate al territorio e in gran parte si basano sulla reputazione personale del singolo professionista associato, che mette in campo come valore qualificante per i clienti la propria competenza tecnico specialistica. Solo gli studi più grandi hanno incorporato una “cultura dell’organizzazione”, che comporta la standardizzazione delle procedure e la capacità di pianificare progetti a medio-lungo termine allocando le risorse adeguate.

“Il 40% degli intervistati dichiara di non avere una articolazione interna della struttura (aree funzionali, dipartimenti, ecc…) e il 24% di non aver proceduto alla formalizzazione delle procedure di lavoro interne. Pur in presenza di carenze in termini di integrazione organizzativa, la rete informatica è molto sviluppata: il 96% degli studi è dotato di una rete interna (gestita da un responsabile dello studio) su cui opera un software gestionale integrato (44%) … Le politiche di comunicazione interna si basano sul mutuo adattamento attraverso strumenti informali. Nella comunicazione esterna sembra non rientrare il problema dell’immagine poiché nell’86% dei casi manca una politica pianificata di gestione del brand … La gestione delle risorse umane è assegnata ad un responsabile nel 58% dei casi, anche se quest’ultimo spesso opera in assenza di una politica formalizzata” (Gianecchini, “Professionalità e struttura”, 2003).

Alla luce di questi dati è lecito domandarsi se l’entusiasmo e l’interesse per i piani di Marketing e i consulenti d’Immagine non sia in molti casi prematuro. Il professionista della Comunicazione e dell’Immagine necessita (e, soprattutto se abituato a lavorare su realtà internazionali, si aspetta) un grado di organizzazione da parte del committente che in Italia non si può dare per scontato, perché gli Studi sono storicamente poco orientati alla pianificazione. Lo sviluppo verso forme di progettazione e di gestione tipiche delle imprese non professionali, orientate all’efficienza e all’ottimizzazione delle risorse produttive, è infatti ancora lontano dalla sensibilità del professionista italiano.

La lungimiranza nelle strategie di mercato sarà probabilmente il fattore decisivo nel nuovo mercato delle libere professioni del prossimo futuro. La cura dell’Immagine, la scelta del posizionamento e i piani di Marketing dovranno tuttavia essere fatti rientrare, o ancor meglio dovranno essere preceduti, da una attenta e rigorosa ristrutturazione dell’organizzazione interna che metta in condizione la Direzione di gestire la pianificazione di qualsiasi politica innovativa.

Riferimenti bibliografici:
Costa, Gianecchini, Gubitta, Sasso, “Professionalità e Struttura – Knowledge management ed evoluzione organizzativa degli studi professionali”, 2003

mercoledì 14 marzo 2007

I conti ammalati della libera professione: come curarli

di Paolo Bortolini

Pubblichiamo l'articolo inviatoci dal collega veneto Paolo Bortolini sulle ragioni per cui uno studio professionale dovrebbe valutare con attenzione la propria gestione economica-finanziaria.

Citando dal prologo è opinione diffusa tra i colleghi che "fare i conti sia una perdita di tempo, è più importante avere tanto lavoro".

Come sempre sono apprezzati i contributi ed i commenti.

I conti ammalati della libera professione: come curarli. (file PDF)

lunedì 12 marzo 2007

Riflessioni sugli esiti del Legal Marketing Luncheon 2007

di Alessadro Mattioli

Il 9 marzo scorso si è tenuto a Milano il primo incontro del 2007 di Legal Marketing Luncheon, network di professionisti del marketing legale in Italia. Il club organizza tre incontri di formazione all’anno, con la partecipazione di noti speaker del marketing legale nazionale ed internazionale.

L’evento è stato l’occasione per presentare il libro “Strumenti e casi di Marketing per avvocati”, e per partecipare ad una breve lezione di marketing per gli studi legali tenuta da Chris Hinze, consulente di marketing con per il mercato inglese ed internazionale.

Il binomio “marketing e studi legali” era fino a poco tempo fa impossibile da immaginare in Italia, a causa delle limitazioni imposte dalle norme deontologiche. Le professioni legali stanno tutt’ora attraversando un momento di rottura, che vede convivere le forti resistenze dei vertici dell’Ordine degli Avvocati e il fermento di stampo più “moderno” (e ovviamente opposto) di molti professionisti favorevoli alla direzione indicata dal Decreto Bersani. Nonostante il fiorire di diverse reazioni all’evoluzione della realtà professionale, tuttavia, gli studi legali hanno ora a disposizione uno strumento potente per migliorare il proprio rapporto con i clienti e per attrarne di nuovi, anche in un settore che si sta facendo sempre più competitivo.

La lezione di Hinze “Come scrivere il piano marketing” ha preso spunto da questa considerazione sulla differenza tra la situazione italiana e quella internazionale, sostenendo che agli Studi di casa nostra, per portarsi al livello dei colleghi d’oltre Manica, mancano soltanto la cultura e la volontà di affidarsi a consulenti specializzati.
La reputazione (dello Studio come gruppo e del professionista come referente) è il vero asset attorno al quale ruotano la capacità dello Studio di coltivare un rapporto di piena soddisfazione con i propri clienti, e le possibilità di acquisirne altri. Al fine di mantenere e coltivare l’immagine di Studio, sono fondamentali diverse risorse: dagli investimenti (che in Italia non sono ancora al livello delle medie del mondo anglosassone), al tempo, alla fiducia nell’importanza del lavoro svolto dai professionisti della consulenza. Hinze riconosce che non sempre l’impiego (necessario) di queste risorse è compatibile con le abitudini dello studio nel passato, ma anche in caso di contrasto è importante non deviare dalla via intrapresa.
Nella sua disamina di ciò che è necessario integrare nell’attività di uno Studio legale Chris Hinze individua anche altri aspetti, tra i quali uno dei più rilevanti è l’adeguamento dei criteri di comunicazione alla nuova realtà del mercato. E’ finita l’era della brochure come unico e ufficiale mezzo per comunicare un’immagine; nel mondo professionale è preferibile integrare i vecchi metodi con nuove opportunità per rendersi riconoscibili ed accreditarsi, come l’organizzazione di eventi di interesse per la categoria e l’utilizzo di canali più immediati e veloci (come i blog, le rassegne stampa, e le e-mail) per le proprie comunicazioni. Una buona strategia di Marketing, secondo Hinze, può consentire di spezzare (almeno in parte) l’immobilismo del settore degli Studi legali, migliorando la percezione dei propri clienti riguardo ai servizi offerti dallo Studio e aprendo nuove strade all’espansione.

Un aspetto molto importante è tuttavia rimasto inespresso nel corso del meeting di Milano, ovvero l’effettiva capacità degli Studi professionali di dotarsi di una rigorosa organizzazione interna. Troppo spesso trascurate, l’organizzazione e la pianificazione sono requisiti fondamentali per l’impianto di qualsiasi iniziativa di espansione o di miglioramento, come la redazione di un piano di Marketing. Sovente, purtroppo, gli Studi professionali tendono a preoccuparsi dell’efficienza interna soltanto in un’ottica di riduzione dei costi, e guardano alla sua mancanza come a un aspetto secondario fintanto che non influisce direttamente sulla qualità dei servizi erogati. L’evoluzione delle realtà professionali, invece, riporta in primo piano l’importanza dell’organizzazione (gestione delle risorse umane e materiali, pianificazione e controllo dei processi), come base indispensabile per la costruzione di qualsiasi progetto innovativo per lo Studio professionale, poiché senza una solida struttura interna non è possibile la pianificazione e l’assegnazione delle risorse ad alcun progetto di medio/lungo termine, come la redazione di un marketing-plan.

Molte sono quindi le domande che l’attuale situazione lascia aperte: sono pronti gli Studi italiani ad affidarsi a specialisti di marketing così lontani dalla loro sensibilità “storica”? Sono pronti ad investire tempo e risorse nel miglioramento che questa nuova strada promette? E soprattutto, sono preparati ad integrare efficacemente all’interno della propria struttura le nuove necessità e le nuove figure professionali, senza andare incontro a disorganizzazione e sprechi?

martedì 27 febbraio 2007

Il controllo di Gestione

di Gianfranco Barbieri

Riproponiamo un intervento svolto in occasione del Congresso Nazionale di Agrigento nel 1995, ritenendo che i temi trattati siano (forse più di allora) di grande attualità, avendo parlato di riforma delle professioni, di esclusive, prerogative, pubblicità e organizzazione per un migliore svolgimento della professione di Dottore Commercialista.

Atti dell'intervento:

"Impostare un sistema di controllo anche all’interno dello studio offre un’interessante opportunità per testare su di noi ciò che applichiamo sui nostri clienti"
Convegno Nazionale di Agrigento
28-30 settembre 1995

Un ringraziamento innanzitutto va rivolto agli Organizzatori per il tema proposto, ai relatori ed all’attenzione della Categoria, ed alla meravigliosa Sicilia per la generosa ospitalità.
Entrando subito nello svolgimento del tema affidato alla mia relazione consentitemi di svolgere alcune considerazioni volte a meglio identificarne significato e scopi.
Ritengo non avrebbe alcuna utilità rivolgermi a una platea tanto qualificata con scopi didattici.
Mi pare, diversamente, importante approfondire quali le problematiche connesse allo svolgimento di una attività di controllo di gestione nei confronti delle aziende clienti, avente caratteristiche di specificazione tecnica, ma anche impatto sulla politica di posizionamento dello studio professionale nel mercato della consulenza.
Tale approccio risulta quanto più appropriato nel contesto di queste giornate di Convegno, vista l’attenzione ai problemi di Categoria, voluta dai Consigli Nazionali, che da sempre le contraddistingue.

Convegno e non Congresso
I Congressi Nazionali privilegiano la trattazione di temi di intrinseca natura culturale, al fine di qualificare la professione di dottore commercialista nell’ambito della società civile ed, in particolare, in quello degli operatori economici; i Convegni Nazionali sono così stati pensati dai Consigli Nazionali, che si sono succeduti, quali incontri di orientamento interni per vocazione, seppure di fondamentale rilevanza esterna in attuazione delle mozioni votate dalla Categoria.
La ragione per la quale, sempre più numerosi, i Colleghi si avvicinano ai Convegni Nazionali è quella di analizzare e prospettare insieme quale è il futuro della professione, alla luce delle maggiori generali difficoltà che si incontrano quotidianamente, in un ambiente in costante cambiamento ed in un ambito socio-politico non sensibile alle istanze delle libere professioni.
Tutti gli interventi degli illustri relatori che mi hanno preceduto in queste giornate ed, in particolare, quelli del presidente Loris Mancinelli, del prof. Angelo Provasoli e del consigliere Giovanni Nidasio, hanno evidenziato quale momento delicato stia attraversando la professione di dottore commercialista e quali siano le possibili risposte e proposte della Categoria e dei singoli iscritti a trasformare l’attuale condizione di disagio, diversamente, in opportunità di sviluppo e di nuovo posizionamento dei servizi professionali proposti dai dottori commercialisti alle imprese.
Certamente disorientano, opinione pubblica e colleghi, i recenti “attacchi” di Confindustria, “l’attenzione” del Autorità Antitrust, la mancanza di chiari provvedimenti legislativi in ambito delle prerogative riconosciute alla professione di dottore commercialista e gli interventi normativi, non certo moralizzatori ed evolutori, del senso civico, quali il concordato di massa, e non ultimo, l’avvio dei Centri di Assistenza.
Come avrete notato, nell’esposizione, con naturale fastidio, non ho usato il termine esclusive, bensì prerogative, riferendomi alle specificità della nostra professione e ciò perché mi sono via via convinto che non esista più la possibilità politica di vederci riconosciute dal Legislatore le giuste esclusive, pure auspicabili nell’interesse della fede pubblica.
Non va, infatti, trascurato l’intendimento che puntualizzò il Legislatore delegando al Governo, con la Legge 28.12.1952 n.3060, l’emanazione del DPR 27.10.1953 n.1067 (ordinamento della professione di dottore commercialista).
Detta legge recita “…omissis…a) la determinazione del campo delle attività professionali non deve importare attribuzioni di attività in via esclusiva. …omissis…”.

Prerogative e non esclusive
Quante volte ci siamo incontrati nelle sedi istituzionali e tra amici per lamentare la mancanza di esclusive riservate alla nostra professione e quante delusioni abbiamo dovuto accertare constatando che il nostro lavoro di identificazione di aree specifiche di attività aveva unicamente utilità “classificatoria” e non era invece base di una seria revisione delle prerogative riservate per legge, e non solo tipiche, alla nostra professione.
Ed allora è giunto il momento di prendere serenamente atto dello stato delle cose, modificando le nostre strategie di Categoria, quanto di singoli.
Infatti, mentre noi stiamo portando avanti una politica sindacale giusta, ma improduttiva di effetti positivi per il futuro della professione, i nostri concorrenti, in modo discutibile dal nostro punto di vista ma certamente efficace, conquistano posizioni e rafforzano gli spazi conquistati.
All’ingresso della professione ciò fanno gli “abusivi” e le Associazioni di categoria, queste ultime oramai regolarizzate nei Centri di Assistenza ed i primi in attesa di legalizzazione. Ma cosa dire pure del comportamento concorrenziale dei giovani colleghi? Anche questi fatti sono discutibili e censurabili; ma quale ricetta suggeriscono ai giovani l’ordinamento e la deontologia per risolvere il problema di avvio in economia e del mantenimento dei propri studi professionali?
Altrettanta concorrenza subiscono gli studi maturi che si scontrano con la realtà delle società di revisione. Quasi tutte queste società sono affiancate di studi di consulenza formati da nostri iscritti ai quali sono affidati gli interventi consulenziali e di attuazione, alle stesse società di revisione legalmente preclusi, quali l’area fiscale e tributaria o l’assunzione di cariche sindacali a volte nelle stesse società certificate: questa “vicinanza” andrebbe indagata presso gli iscritti.
La tenaglia dei concorrenti che sta schiacciando la professione di dottore commercialista non è fatta di regole rispettate, ma di concorrenza senza regole e, può essere contrastata solo con strumenti adeguatamente moderni ed iniziative del Consiglio Nazionale, dei Consigli d’Ordine, di Categoria, di gruppi spontanei di colleghi e dei singoli, se tutti definitivamente convinti che le attribuzioni della nostra professione sono prerogative e non esclusive riservateci dalla legge.

E allora cosa fare?
Non voglio certo in questa breve relazione proporre soluzioni miracolistiche agli enormi problemi che l’impegno di ciascuno dei soggetti citati sta affrontando, ma mi sia consentito suggerire una diversa ipotesi di lavoro per uscire dalla quotidianità delle soluzioni, diversa per approccio a quanto sin qui è stato naturale elaborare: ci vorrebbero esclusive legalmente tutelate!
A mio parere il futuro della nostra professione può essere garantito solamente dall’impegno di tutti i soggetti elencati precedentemente che hanno ruolo nella vita della Categoria ovvero: il Consiglio Nazionale, i Consigli d’Ordine, le Associazioni di Categoria, i gruppi spontanei di colleghi e, soprattutto, i singoli colleghi.
Da noi singolarmente comincia la difesa della professione.
Ma anche se l’impegno di ciascuno a migliorare continuamente le proprie preparazione, organizzazione e quindi offerta di servizi professionali, venisse enfatizzato, ciò sarebbe insufficiente a fronteggiare la competitività del mercato della consulenza, e qui ritorno al mio argomento specifico, poiché l’azione dei singoli per il raggiungimento di risultati eccellenti necessita soprattutto di una corretta guida ed orientamento comune a tutta la Categoria, di idonei strumenti legislativi strutturali di supporto, di immagine, di organizzazione e di formazione.
Il successo di avere visto riconosciuta in sede europea la professione di dottore commercialista, quale professione economico-giuridica, ci impone un sacrificio, ovvero quello di elevare, come del resto previsto nell’Unione Europea, la durata del corso di laurea in Economia e Commercio a cinque anni.
Sarà un sacrificio, ma giustificatissimo per il futuro della professione.
Il Consiglio Nazionale continui questa azione.
Io credo, però, che per una concreta tutela della professione nel quotidiano rapporto con il mercato della consulenza, in particolare per i servizi ad alto valore e qualificazione a cui tutti aspiriamo, il Consiglio Nazionale e tutta la Categoria debbano ipotizzare ed auspicare nuove vie di sviluppo e di rafforzamento delle nostre realtà, quali:

  • le società professionali, tenendo conto della necessità che queste si possano dotare dei necessari capitali e di uomini, scegliendo anche al di fuori degli Albi;
  • il riconoscimento del diritto degli Studi a fare pubblicità alle proprie specializzazioni e caratteristiche organizzative per supportare i propri progetti di sviluppo e di diversificazione;
  • il superamento di punti fondamentali indagati dall’Autorità Antitrust quali, tra gli altri:
    1) le barriere di accesso alla professione;
    2) l’imposizione di tariffari;
  • l’attivazione concreta di un Centro Studi di coordinamento per l’informazione, l’approfondimento e per il raggiungimento e diffusione di direttive comuni sui grandi temi;
  • flessibili modelli organizzativi di sviluppo ai quali riferirci.
    Con riferimento, infatti, a questo ultimo punto, non si comprende il perché ciascuno Studio debba ancora avventurarsi nella progettazione e costruzione empirica del proprio modello organizzativo e sistema informativo anche con riferimento alla scelta del tipo di hardware (minisistemi, reti e altro) e software di base (sistemi operativi) quando il problema da sottoporre a studio e soluzione è il medesimo per ogni realtà e potrebbe essere facilmente affrontato e risolto con modalità e costi estremamente contenuti, tenendo conto dell’enorme base di iscritti presso i quali troverebbe applicazione il risultato degli sforzi comuni.

Esaurendo lo spazio che mi sono ritagliato per queste riflessioni, mi pare di avere sufficientemente chiarito il mio pensiero in merito alle prospettive ed al futuro della professione di dottore commercialista, enunciando alcune proposte che ritengo di indispensabile attuazione, qualora la Categoria voglia realmente affrontare con successo il tema della consulenza aziendale.
Ora, essendo in sede di Convegno, come già anticipato, l’approfondimento delle specificità delle metodiche di impianto di un sistema di controllo possono essere tralasciate, poiché lo scopo dell’iniziativa non è di natura didattica bensì di politica professionale.
L’approfondimento di ogni tema che si propone ad una platea, e qui quello del controllo di gestione, porta ad affermare che ogni intervento in pubblico, ed oggi a pubblico tanto qualificato, deve necessariamente evolvere e possibilmente innovare quanto già detto e scritto da vari autori.
Al fine di sensibilizzare i colleghi alla “nuova professione”, scopo che mi sono proposto in questo intervento, ritengo maggiormente utile delegare la curiosità di approfondimento della materia aziendale alle diverse pubblicazioni esistenti, limitandomi, quindi, ad alcune ultime riflessioni in merito agli effetti di tale scelta.
L’impostazione di un sistema di controllo anche all’interno dello studio può essere esperienza interessante per ciascuno di noi al fine di studiare, comprendere ed approfondire i problemi economici-contabili del controllo, a scopo gestionale e non a scopo legale come siamo abituati, con ciò entrando nel vivo della realtà e, quindi, modificando il modo di proporci alla clientela in relazione ai problemi di funzionamento dell’impresa, affiancando progressivamente l’imprenditore nelle scelte strategiche ed avviandoci alla consulenza di direzione.
Trattare la materia aziendale evolve l’esperienza del professionista continuativamente, poiché questi si trova ad operare al di fuori di regole vincolanti, diversamente da quanto accade, ad esempio, per la materia tributaria e per il controllo legale dei conti, quindi, nella necessità ed opportunità di sollecitare massicciamente la fantasia per ipotizzare soluzioni.
Il diverso tipo di problematiche proposte dalla materia aziendale, quindi, arricchisce il professionista poiché consente di “capitalizzare” ogni esperienza, diversamente da quanto accade per altre materie trattate dalla professione, quale quella fiscale, per le quali la conoscenza è soggetta a grandissima obsolescenza, poiché ovviamente soggette a revisioni normative.
E’, quindi, con l’auspicio che la Categoria possa raggiungere nuovi equilibri per una migliore qualità della vita e realizzazione professionale, che passo la parola al Presidente, al quale nuovamente esprimo gratitudine per l’ampiezza dei temi e la invidiabile organizzazione del contesto di trattazione al quale mi è stato consentito dare personale contributo.

Articolo in formato PDF di Gianfranco Barbieri

Questo articolo, oggi come allora, è solo un sasso nello stagno. Gradiremmo ricevere commenti e spunti per approfondire la questione.

martedì 20 febbraio 2007

Gentile Collega,

nel mese di marzo sono in programma due riedizioni del Master Breve "Guida allo sviluppo del Sistema Qualità nello Studio professionale", organizzato da ACEF in collaborazione con lo Studio Barbieri & Associati.

Sul sito dell'Associazione è possibile scaricare il programma in formato PDF ed effettuare l'iscrizione online. Le date fissate sono rispettivamente il 20-21-22 marzo 2007 e il 27-28-29 marzo 2007.

ACEF, Associazione Culturale Economia e Finanza, è attiva dal 1990 nella promozione di eventi (convegni, corsi, tavole rotonde, master brevi) su temi specifici di interesse per i Professionisti e gli Studi Professionali, in collaborazione con prestigiosi relatori e con Enti ed Istituzioni del mondo professionale, economico e finanziario.

Per conoscere meglio l'Associazione e per prendere visione delle altre iniziative in programma, può visitare il sito www.economiaefinanza.org.

Cordiali saluti


La Segreteria Organizzativa


in collaborazione con

Barbieri e Associati Dottori Commercialisti

martedì 13 febbraio 2007

Albo unico: le elezioni saranno il 31 maggio 2007

Ieri, il ministro Mastella ha posto la firma sul decreto che fissa al 31 maggio 2007 le prime elezioni per l’Albo unico dottori commercialisti-ragionieri.
Secondo il Dlgs 139/05, il 31 maggio 2007 è proprio l’ultimo giorno utile per lo svolgimento delle elezioni.
Ora si attende la pubblicazione in “G.U.”, a partire dalla quale data saranno formalmente indette le elezioni che dovranno dare nomi e volti ai consiglieri del nuovo Ordine “dei dottori commercialisti e degli esperti contabili”.
Il tutto dovrebbe avvenire, però, senza un regolamento elettorale ufficialmente emanato, dal momento che un regolamento elettorale nazionale sarà emesso solo in presenza del Consiglio che nascerà in virtù delle prossime elezioni.
Con tale interpretazione si avvalora la tesi della nascita di un nuovo Ordine, mentre si allontana sempre di più quella della “fusione per incorporazione” delle realtà preesistenti.

mercoledì 31 gennaio 2007

Antitrust: Catricalà interviene sugli Ordini professionali

Ieri, il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, ha annunciato un’indagine conoscitiva sull’adeguamento della disciplina deontologica delle libere professioni alle misure di liberalizzazione, che prevedono l’abolizione dei minimi tariffari e l’apertura alla pubblicità informativa ed alle società multidisciplinari. Gli Ordini sotto il mirino sono 14, tra cui quelli di dottori commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro e avvocati.

mercoledì 17 gennaio 2007

Seconda edizione del corso "Guida allo sviluppo del Sistema Qualità nello Studio professionale"

Sono aperte le iscrizioni alla seconda edizione del corso Guida allo sviluppo del Sistema Qualità nello Studio professionale, che si terrà a Bologna nei giorni 13, 14 e 15 febbraio 2007.

Fino al 3 febbraio p.v. è possibile iscriversi con la quota agevolata.

Libertà sulle targhe dello Studio

Con due sentenze in materia professionale, la Corte di Cassazione ha accolto le ragioni di due professionisti nei confronti dei propri Albi professionali, rispettivamente sul libero esercizio della pubblicità informativa e sull’irrogazione di sanzioni disciplinari. Con la sentenza n. 652 del 15 gennaio la Suprema Corte afferma che i professionisti potranno “reclamizzare” la propria attività senza particolari restrizioni sui contenuti di merito delle targhe pubblicitarie, fatte salve le norme sulla correttezza e il decoro professionale.
Con la seconda sentenza, la n. 834 del 16 gennaio, i giudici hanno invece accolto le motivazioni di un altro professionista (un medico), a cui era stata irrogata la sanzione di interdizione per un anno dall’attività professionale. Secondo la Cassazione, l’indebito comportamento deve presupporre che dietro vi sia stato dolo specifico. Pertanto, le commissioni disciplinari che devono giudicare i comportamenti scorretti in capo all’iscritto possono applicare sanzioni solo se dietro l’illecito è provato il dolo.

Il Sole - 24 Ore, p. 35 – Per gli studi targhe “libere” – Cavestri
ItaliaOggi, p. 41 – Ordini, la pubblicità va agevolata – Alberici

lunedì 8 gennaio 2007

Corso "Guida allo sviluppo del Sistema Qualità nello Studio professionale"

Sono aperte le iscrizioni per l'edizione di gennaio 2007 del corso "Guida allo Sviluppo del Sistema Qualità nello Studio professionale".


Gentili Signori,

cogliamo l’occasione del rientro alla piena attività dopo le feste per ricordarvi il corso in oggetto, promosso da ACEF nei giorni 23, 24 e 25 gennaio 2007.

Consci delle difficoltà organizzative inevitabili durante il periodo natalizio, siamo lieti di venire incontro alle necessità di quanti non hanno ancora avuto modo di prendere visione della nostra iniziativa. Pertanto, la quota di partecipazione agevolata (valida per 2 partecipanti) viene prorogata al 12 gennaio 2007.

Quota ordinaria di iscrizione al corso: € 1800,00 + iva 20%

Quota di iscrizione agevolata entro il 12 gennaio 2007: € 1500,00 + iva 20%



Sul sito di ACEF è disponibile il modulo di prenotazione e il programma dettagliato in formato PDF.


Infine, vi comunichiamo che il corso ha ottenuto l’accreditamento per il riconoscimento di 21 crediti formativi (Area B) per la Formazione Professionale Continua del Dottore Commercialista.

Per ulteriori informazioni o chiarimenti potete contattarci presso i nostri uffici o consultare il programma dettagliato dell’evento all’indirizzo www.economiaefinanza.org.

Cordiali saluti
La Segreteria Organizzativa di ACEF